Prima di partire per l’estero è bene sapere che tipo di assistenza sanitaria offre il luogo prescelto. Al di fuori dell’Europa e della Svizzera infatti dipende tutto dagli accordi sottoscritti con l’Italia dal paese ospitante. Ecco quindi una guida per capirne di più e non incorrere in brutte sorprese.
Paesi appartenenti all’UE, allo spazio economico europeo e svizzera.
Vi rientrano Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria.
Il servizio sanitario nazionale garantisce a chi si reca temporaneamente in questi Paesi per motivi turistici, di famiglia, etc. (in generale diversi dai motivi di lavoro) l’assistenza sanitaria gratuita.
Tale assistenza è usufruibile utilizzando la tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) che dal Novembre 2004 ha sostituito i modelli E111, E110,E119 ed E128 e ad oggi costituita dal retro della normale tessera sanitaria.
La tessera dura 6 anni e viene rilasciata dalle ASL a tutti gli iscritti al SSN, a tutte le persone in possesso della cittadinanza italiana, o di uno degli Stati UE, SEE e Svizzera che hanno residenza in Italia ed anche alle persone con cittadinanza in uno dei Paesi terzi (extracomunitari) che siano familiari a carico di un cittadino italiano o di uno degli Stati UE, SEE e Svizzera. All’approssimarsi della scadenza l’agenzia delle entrate provvede ad inviare all’assistito una tessera nuova.
Essa consente di usufruire gratuitamente di cure sanitarie che si rendessero necessarie in modo imprevisto durante il soggiorno temporaneo. Se invece lo scopo del viaggio fosse quello di usufruire di cure particolari o programmate, la tessera non potrebbe essere usata e il costo delle cure sarebbe a totale carico dell’interessato.
Per utilizzarla è sufficiente presentarla presso un medico o una struttura sanitaria pubblica. L’assistenza e’ diretta e nulla è dovuto, eccetto il pagamento di un eventuale ticket. Fanno eccezione la Svizzera e la Francia dove potrebbe esser chiesto il pagamento della prestazione con possibilita’ poi di chiederne il rimborso sul posto -all’istituzione competente, a LAMal per la Svizzera o la CPAM per la Francia- oppure alla Asl italiana una volta rientrati dal viaggio (assistenza indiretta).
In nessun caso la tessera copre le eventuali spese per il trasporto del malato in Italia.
In Italia la tessera team è il retro della normale tessera sanitaria emessa dal Novembre 2004. Quando l’intestatario della tessera sanitaria non ha diritto ad utilizzare la TEAM, questa viene resa non valida mediante la stampa di asterischi.
Paesi che hanno sottoscritto accordi convenzionali.
Vi rientrano Argentina, Australia, Brasile, Capo Verde, Citta’ del Vaticano, San Marino, Serbia Montenegro, Macedonia, Bosnia-Erzegovina, Principato di Monaco e Tunisia.
Il cittadino italiano che si reca in questi Paesi potrà, a prescindere dal motivo del soggiorno, dover pagarsi le spese sanitarie o usufruire della convenzione esistente, a seconda dei casi, munendosi di un determinato modulo o attestazione da chiedere alla locale Asl. Talvolta, in assenza di convenzione, è possibile fruire dell’assistenza indiretta, ovvero del rimborso delle spese dalla ASL.
Le attuali coperture convenzionate in caso di viaggi turistici sono:
– Argentina: copertura solo per i pensionati (settori pubblico e privato) e i relativi familiari a carico (modello I/RA1)
– Australia: copertura per tutti i cittadini italiani per massimo di 6 mesi e solo per le cure urgenti (attestazione di iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale rilasciata dalla Asl);
– Brasile: copertura solo per lavoratori e pensionati -del settore privato- e rispettivi familiari a carico, esclusi i liberi professionisti (modello I/B2);
– Capo Verde: copertura solo per lavoratori italiani e capoverdini, settore pubblico e privato, esclusi i liberi professionisti (modello 111). Attenzione però, la convenzione non risulta regolarmente applicata, quindi e’ opportuno munirsi di assicurazione privata;
– Città del Vaticano: nessuna tutela in caso di viaggi turistici, neanche per gli iscritti al SSN;
– Ex Jugoslavia (Serbia Montenegro, Macedonia, Bosnia-Erzegovina): copertura per lavoratori e pensionati -del settore privato- e rispettivi familiari (modello 7/OBR);
– Principato di Monaco: copertura solo per lavoratori e pensionati di tutti i settori e rispettivi familiari a carico, esclusi i liberi professionisti (modello I/MC8);
– San Marino: copertura per tutti gli iscritti al SSN, cioè a tutti i residenti a prescindere dalla loro cittadinanza (modello I/SMAR8);
– Tunisia: copertura solo per lavoratori tunisini occupati in Italia -senza cittadinanza italiana- e familiari a carico (modello ITN/11).
E’ bene informarsi PRIMA DI PARTIRE presso la Asl di residenza sulla copertura sanitaria esistente e sull’effettiva applicazione delle convenzioni, poiché si tratta di situazioni che variano frequentemente. Nel caso è bene sottoscrivere un’assicurazione privata.
A scopo informativo può anche essere utile visionare questa la guida interattiva “Se parto per…” del Ministero della Salute.
Paesi che non hanno sottoscritto accordi.
In tutti i Paesi che non rientrano tra quelli delle due categorie suddette il turista paga direttamente le spese mediche e ospedaliere. E’ utile, in questi casi, munirsi di una appropriata polizza assicurativa privata.
Se il viaggio avviene per motivi diversi dallo studio o dal lavoro (turismo, svago, motivi familiari) non vi è inoltre assistenza indiretta, ovvero non è possibile ottenere il rimborso -in Italia- delle spese sanitarie sostenute.
E’ bene informarsi prima di partire presso la Asl di residenza sulla copertura sanitaria eventualmente esistente, perchè si tratta di situazioni che variano frequentemente.
A questo scopo può anche essere utile visionare questa la guida interattiva “Se parto per…” del Ministero della Salute.
In caso di cure programmate: nuove norme europee.
Per le cure programmate fruite all’estero vigono diverse normative europee che consentono, a seconda del caso, o la copertura diretta da parte del SSN (assistenza diretta) o il rimborso delle spese sostenute richiedibile alla ASL una volta fruito della cura (assistenza indiretta).