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Multe salate per chi non paga il biglietto

Multe salate per chi non paga il biglietto

La bozza del decreto legge sui servizi pubblici locali (testo unico attuativo della riforma Madia) relativa ai trasporti pubblici locali, impone una stretta su corse cancellate o ritardi, a tutela degli utenti/consumatori e di tutti i pendolari che si muovono con i mezzi pubblici.
Il decreto prevede sia l’applicazione di sanzioni molto elevate per i “furbetti del biglietto”, sia un notevole rafforzamento dei controlli, col raddoppio dei controllori e la videosorveglianza.

Pertanto per i furbetti che verranno beccati senza titolo di viaggio o con titolo non convalidato la multa sarà pari a “60 volte il valore del biglietto ordinario e comunque non superiore a 200 euro”.
Tale decreto, contiene anche misure a favore del cittadino: uno degli interventi più importanti, difatti, prevede automaticamente, in caso di ritardi o di cancellazione delle corse, il diritto al rimborso dei biglietti.

Il ritardo, in particolare, dovrà essere superiore a mezz’ora, in caso di percorsi effettuati da mezzi pubblici cittadini, oppure superiore ad un’ora, per percorsi extraurbani.
Logicamente, non verranno indennizzati i ritardi dovuti a scioperi, calamità naturali o da altre situazioni imprevedibili, ovvero casi di forza maggiore.
Per quanto riguarda il diritto al rimborso dei biglietti, questo potrà essere richiesto dal passeggero sia in caso di cancellazione che in caso di ritardo superiore a 60 minuti alla partenza (dal capolinea o da una fermata), ovvero già dopo mezz’ora in ambito urbano, salvo che non ci siano casi di calamità naturali.

Sono queste le novità presenti nel piano dell’esecutivo che estendono le tutele per i pendolari e per quanti si muovono con i mezzi pubblici cercando di dettare regole più stringenti e in tempi abbreviati.
D’altro canto saranno previsti maggiori controlli contro gli evasori: i controlli potranno essere rafforzati reclutando degli agenti accertatori esterni, che acquisteranno la qualifica di pubblico ufficiale, nei limiti del servizio prestato.

Inoltre, il Ministero dell’Interno potrà affiancare ai controllori anche agenti ed ufficiali con qualifica di polizia giudiziaria: a tal proposito dovranno essere redatti dei programmi di supporto ed i relativi costi saranno a carico dell’ente richiedente.
Un raddoppio dei controllori dunque, che, pur comportando delle spese aggiuntive, porterà nelle casse delle aziende di trasporto degli introiti notevoli, grazie al recupero dell’evasione.

Sempre al “fine di assicurare il più efficace contrasto al fenomeno dell’evasione tariffaria” potranno essere installate telecamere sia nei mezzi (autobus e treni), sia nelle banchine delle fermate. Le rilevazioni video rappresenteranno un mezzo di prova contro i trasgressori che rifiutino di fornire le proprie generalità: le riprese, nel rispetto della normativa vigente sul trattamento dei dati personali, potranno essere inviate alle competenti forze dell’ordine.

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