
Overbooking, tradotto in italiano, significa sovraprenotazione, e si verifica nel momento in cui, ad un passeggero, anche se in possesso di un valido titolo di viaggio, non gli viene più concesso il diritto ad imbarcarsi sul volo prenotato. Questo perché, la compagnia aerea, in virtù di una scorretta consuetudine che non viene arginata dalle autorità, si permette di vendere più biglietti rispetto all’effettiva capacità dell’aeromobile.
Ad esempio, se l’aeromobile è provvisto di max 100 posti a sedere, la compagnia vende biglietti per 120 posti. Così facendo, ci sono 20 persone potenzialmente in overbooking, che hanno pagato il biglietto ma non hanno il posto a sedere in aereo. A meno che, uno dei 100 passeggeri che avrebbe diritto al volo, per motivi suoi personali, che ovviamente non sono imputabili alla compagnia aerea, non decide di non partire più.
In questo modo, essendoci un posto vacante, il vettore può assegnare il posto ad uno dei 20, ottenendo così un doppio guadagno, sia dalla persona che ha rinunciato, che da quello che ha preso il suo posto. Quindi, si tratta di una manovra eticamente poco pregevole, atta a moltiplicare i guadagni di un volo.
Overbooking: Come funziona?
Però, tale pratica, comporta anche dei notevoli rischi. Infatti, se tutti i 120 potenziali passeggeri si presentano in aeroporto, la compagnia aerea, messa con le spalle al muro, è costretta a lasciare a terra ben 20 persone. In tal caso, gli sfortunati passeggeri che non sono più partiti, possono chiedere il rimborso del biglietto ed anche il risarcimento per danni non patrimoniali.
A tal riguardo, vi vogliamo sottoporre un caso di overbooking molto particolare, che riguarda il cane di un passeggero.
Precisamente, le cose sono andate in questo modo. Un passeggero della compagnia aerea Volotea, nonostante fosse in possesso di ben due biglietti aerei, uno per lui ed un altro per il suo cane, così come previsto dal regolamento, una volta arrivato in aeroporto, veniva avvisato del fatto che, siccome era stato raggiunto il limite massimo di animali a bordo, il suo amico a 4 zampe non poteva più salire a bordo.
Purtroppo per la compagnia aerea, la comunicazione di tale overbooking, non è stata effettuata nei tempi previsti, costringendo il passeggero a non poter più usufruire del suo diritto al viaggio. Di conseguenza, il passeggero, è stato costretto a rimandare la partenza, acquistando due nuove biglietti per contro proprio, senza ricevere nessun tipo di assistenza da parte di Volotea.
Overbooking: Come funziona il risarcimento?
In virtù di tale situazione, il passeggero ha richiesto la nostra assistenza gratuita online. Al termine del procedimento, la compagnia aerea, è stata costretta a riconoscere al passeggero il risarcimento dovuto di 250€, che in questi casi, viene calcolato in base ai chilometri previsti per la tratta aerea.
Infatti, in base al Regolamento CE 261/2004, la compensazione pecuniaria riconosciuta, viene calcolata come segue:
- Meno di 1500 km, il risarcimento ammonterà a 250 euro;
- Distanza compresa tra 1500-3500 km sarà di 400 euro;
- Distanza maggiore di 3500 km si potrà richiedere un risarcimento pari a 600 €.