
A seguito dell’esplosione in tutto il mondo del Coronavirus Covid-19, abbiamo visto come, ad eccezione di coloro che vendono beni di prima necessità, tutto il resto si sia fermato, procurando non pochi perdite economiche. Un settore che sta risentendo in maniera particolare di questo tsunami economico, è senza dubbio il mondo del turismo e dei trasporti. Infatti, proprio nei giorni scorsi, è scoppiata un’aspra polemica tra la IATA (International Air Transport Association) e le associazioni di categoria.
L’oggetto del contendere, era incentrato sul come difendere i diritti di tutti quei viaggiatori che sono stati lesi da tale situazione. Infatti, in virtù di tale situazione d’emergenza sanitaria, le compagnie aeree hanno deciso di cancellare tutti i voli in programma, senza voler riconoscere né un risarcimento per il disservizio subito dal cliente né un rimborso.
A tal proposito, è dovuto intervenire il portavoce dell’Unione Europea Stefan de Keersmaecker. Quest’ultimo così si è espresso in merito:
“Siamo consapevoli delle difficoltà senza precedenti delle compagnie aeree, ma i vettori devono offrire ai passeggeri la scelta tra un rimborso e un cambio di biglietto. Dato che il cambio di biglietto non è sempre disponibile in queste circostanze, i passeggeri devono essere rimborsati”
Tale considerazione fatta dal portavoce, è suffragata anche dal Regolamento Europeo 261 del 2004, il quale, prevede la restituzione dei soldi del biglietto, se quest’ultimo diventa non più usufruibile a causa di una situazione eccezionale che non implica la responsabilità del passeggero.
Tale intervento, nel ribadire la ratio del Regolamento, è stato necessario perché, tutte le compagnie aeree, avendo subito un danno economico ancora non calcolabile nella sua interezza, hanno preferito muoversi in maniera indipendente, senza rispettare le linee guida del Regolamento 261. Adducendo come spiegazione, le ingenti perdite economiche dovute al forzato e prolungato blocco dei voli, e quindi, alla mancanza di introiti.
Ad esempio, in Germania, sempre molto rigorosa con le tasche altrui, ha scelto di adoperare il sistema della distribuzione dei voucher, in sostituzione del rimborso dei biglietti aerei non usufruiti a causa della pandemia. Oppure, la Air France, ha scelto di riconoscere il rimborso del biglietto solo per i voli inseriti all’interno di un pacchetto di viaggio, e non per i singoli voli.
Quindi, se vi trovate in questa situazione, se la vostra compagnia aerea non si vuole adeguare al Regolamento 261, non esitate a chiedere la nostra assistenza per ottenere il vostro meritato rimborso